Solo il mese scorso Boeing aveva annunciato un rinvio da fine 2010 alle prime settimane del 2011, sottolineando che il ritardo non avrebbe avuto conseguenze sulle stime finanziarie riguardanti il gruppo. Ora, però, diventa più concreto il rischio che aumentino le domande di compensazioni o risarcimenti da parte delle compagnie aeree clienti, che in totale hanno prenotato 847 esemplari (Air India questo mese ha già reso noto che intende chiedere a Boing di scucire circa 840 milioni di dollari per aver violato l'impegno alle consegne entro date certe). Alcuni esperti avevano ipotizzato l'insorgere di ulteriori problemi dopo che il 2 agosto scorso, durante un test, un esemplare di Trent 1000 era andato soggetto a un grave incidente tecnico che aveva costretto l'azienda a chiudere temporaneamente l'impianto di Derby.
Fino a ieri, però, le due società avevano escluso nuovi «setback». Nel suo comunicato, la società statunitense ha dovuto ammettere l'inevitabile: la revisione della data di consegna del primo 787 «segue una valutazione della disponibilità di un motore necessario per le fasi finali dei test di volo il prossimo autunno»; ha quindi promesso di «operare in stretto contatto con Rolls-Royce per accelerare la disponibilità dei motori», assicurando che «i test di volo continuano come programmato».
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